venerdì 17 ottobre 2008

Gli armasti ai matrimoni


Eh sì carissimi armasti non si può non parlare del comportamento tipico dell'armasto/a invitato alle nozze dei suoi amici.


Ormai veterani dei matrimoni, gli armasti si ritrovano in piccoli gruppi a questo genere di cerimonie, si informano su quanti armasti ci sono e in quali tavoli saranno sistemati. Solitamente gli sposi hanno sempre un occhio di riguardo per i propri amici armasti, tentando anche durante il ricevimento di nozze di organizzare appuntamenti al buio con qualsiasi invitato, purchè l'amico armasto si sistemi. Tanti sono i luoghi per abbordare l'armasto/a... i buffet, i balli a fine pranzo/cena e il ritrovo post-cerimonia a casa degli sposi.

Dal canto suo l'armasto/a non può lasciarsi sfuggire queste occasioni e si mette in bella mostra, dando il meglio di sè; si prodiga per ogni genere di servizio agli sposi (autista, portaborse,lettore, cantore ecc..) e si fa fotografare per avere un ricordo di quanto era in "tiro" quella volta. Per non parlare poi degli scherzi... perchè gli accoppiati non hanno tempo di pensare agli scherzi del matrimonio e allora ecco qua l'armasto che si ingegna e che si sbatte a destra e a manca per festeggiare i propri amici.


Ma vogliamo parlare del lancio del bouquet?!?

perchè mai questo bouquet finisce sempre nelle mani delle ragazze già fidanzate, con nozze già semi-fissate e mai nelle mani delle armaste? per quale legge di gravità o del moto il bouquet va da tutt'altra parte, nonostate la sposa abbia preso la mira, sebbene girata, per lanciarlo alla propria amica armasta? le armaste studiano tutte le traiettorie possibili, si posizionano in punti strategici... ma niente da fare! sto bouquet non s'ha da pigliare...

solo una volta ebbi il brivido di sfiorarlo, ma una accoppiata stangona con una gomitata si è accaparrata il boquet.. che doveva essere mio!!!!


E così tra un confetto e l'altro... anche questo matrimonio passerà, prendendo sempre più consapevolezza della propria armastitudine.. ma questa è già un'altra storia...

domenica 5 ottobre 2008

Viviamo tutti in un fumetto. Seriale.

Esistono due tipi di fumetti.
Quelli che hanno una fine in cui il protagonista, dopo aver vissuto la propria avventura, salva il mondo oppure muore o si sposa, vive felice e contento, sconfigge definitivamente il malvagio di turno...
Insomma ad un certo punto la storia si conclude, cessano le pubblicazioni e il personaggio continua a vivere solo nel cuore dei lettori, sui mercatini dell'usato e nelle ristampe.

E poi ci sono quelli in cui le avventure continuano per sempre. Cambiano gli autori, il costume, il disegnatore, i lettori... ma la serie continua.
Le avventure si susseguono l'una all'altra. Mese dopo mese, anno dopo anno i personaggi sono condannati ad un eterno presente che li vede protagonisti sempre delle stesse avventure, per la gioia dei lettori e soprattutto degli editori.

Ecco, noi armasti siamo condannati a vivere in un fumetto di questo tipo. Si susseguono le storie, gli innamoramenti, le illusioni, i baci... e le delusioni.
E' un copione iniziato nella pubertà che va avanti senza fermarsi, nemmeno quando si è abbondantemente superata la soglia dei 30.
Non arriva quella fine delle pubblicazioni tanto sospirata, quel grande amore travolgente ed unico, quel matrimonio o quel figlio che mettono un punto nella vita. La storia continua, sempre uguale a se stessa.

Anche Kenshiro, dopo aver abbattuo innumerevoli avversari, dopo aver salvato il mondo, dopo aver compreso anche l'ultimo segreto delle arti marziali ha preso tra le sue possenti braccia la sua Julia, l'ha issata su Re Nero ed è partito per la luna di miele.

Poi però l'affetto dei lettori e l'avidità dell'editore hanno costretto l'autore a far morire Julia e a richiamare Kenshiro a nuove battaglie, ad altri avversari, ad un mondo ancora in preda alla violenza e a nuovi segreti da scoprire.

Anche nella nostra vita c'è uno sceneggiatore sadico.

E' tempo di iniziare a scrivere da soli la storia della nostra vita!