
C’era una volta l’uomo di Neandertal; poi si sviluppò l’homo erectus e oggi noi apparteniamo alla specie homo sapiens.
Si parla anche di homo novus, ossia colui che ricopre cariche pubbliche e che non ha avuto in famiglia ascendenti che abbiano compiuto il suo stesso percorso.
Insomma nel tempo ci siamo evoluti, siamo una specie sociale che da sempre si è aggregata, che cerca altre persone per compiere imprese e innovazioni (… chissà com’erano a quei tempi gli armasti…) ; aggregazione che nasce da uno stato di necessità, e che ha portato all’istituzione di matrimoni e patti vari…
Ecco, a volte mi chiedo quanto ci liberino o ci incatenino queste promesse firmate: abbiamo la garanzia di eventuali benefici materiali, ma non la garanzia di ricevere o saper donare affetto, amore, stima….
E quello che vorrei, a volte, è quindi dividere i sentimenti dal “resto”, e che siano limpidi e cristallini, in modo che non si senta la necessità di sottoscrivere qualcosa, in modo da renderci “trasparenti” agli altri… che poi quando si sente di dover rivendicare qualcosa vuol dire forse che abbiamo appunto perso la stima dell’altra persona.
Lo so, lo so, la realtà è un’altra, e in questa evoluzione aspetto l’ “homo mio”, specie che spero non tardi a presentarsi!
Si parla anche di homo novus, ossia colui che ricopre cariche pubbliche e che non ha avuto in famiglia ascendenti che abbiano compiuto il suo stesso percorso.
Insomma nel tempo ci siamo evoluti, siamo una specie sociale che da sempre si è aggregata, che cerca altre persone per compiere imprese e innovazioni (… chissà com’erano a quei tempi gli armasti…) ; aggregazione che nasce da uno stato di necessità, e che ha portato all’istituzione di matrimoni e patti vari…
Ecco, a volte mi chiedo quanto ci liberino o ci incatenino queste promesse firmate: abbiamo la garanzia di eventuali benefici materiali, ma non la garanzia di ricevere o saper donare affetto, amore, stima….
E quello che vorrei, a volte, è quindi dividere i sentimenti dal “resto”, e che siano limpidi e cristallini, in modo che non si senta la necessità di sottoscrivere qualcosa, in modo da renderci “trasparenti” agli altri… che poi quando si sente di dover rivendicare qualcosa vuol dire forse che abbiamo appunto perso la stima dell’altra persona.
Lo so, lo so, la realtà è un’altra, e in questa evoluzione aspetto l’ “homo mio”, specie che spero non tardi a presentarsi!
baci